venerdì 18 settembre 2015

Una giornata a Loreto

Loreto
è un comune italiano di 12.829 abitanti

della provincia di Ancona nelle Marche.
Loreto è famosa per essere la sede della Basilica della Santa Casa, uno dei più importanti e antichi luoghi di pellegrinaggio mariano del mondo cattolico.
Fin dai primi secoli dell’era cristiana, la tradizione affermava che a Nazaret si trovasse la piccola dimora della Vergine, dove ella nacque, dove ebbe luogo l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele e dove visse con Gesù e Giuseppe nella Sacra Famiglia. Dopo la Risurrezione, gli Apostoli si sarebbero riuniti in questa casa e avrebbero celebrato l'Eucaristia conformemente all’insegnamento di Gesù .

Agli inizi di maggio del 1291, Nazaret e tutta la Palestina erano dominio dei Turchi selgiuchidi. Secondo la tradizione alcuni angeli prelevarono la Santa Casa e la portarono in volo. Il 10 maggio 1291 degli angeli lasciarono la casa a Tersatto, nei pressi della città di Fiume; furono dei boscaioli, stupiti, a trovare la piccola dimora. In quel luogo, però, i pellegrini erano spesso preda di ladri e malfattori; così, tre anni e sette mesi dopo, gli angeli ripresero la Santa Casa e con essa si alzarono in volo. Attraversarono l'Adriatico e appena giunti nelle Marche la posarono nei pressi di Ancona, nel luogo in cui oggi sorge la chiesa di Santa Maria Liberatrice di Posatora, il cui nome la tradizione fa derivare proprio da questo evento: posa-et-ora (fermati e prega). La Santa Casa restò in quel luogo nove mesi; poi gli angeli la sollevarono nuovamente e la posarono nei pressi di Porto Recanati, in località Banderuola. 
La Santa Casa restò in quel luogo nove mesi; poi gli angeli la sollevarono nuovamente e la posarono nei pressi di Porto Recanati, in località Banderuola. Questa volta furono dei pastori a vedere una luce abbagliante uscire dalle nubi e, dietro la luce, la casa. Il luogo era però troppo vicino al mare e dunque esposto ai pericoli delle incursioni turche; inoltre anche lì cominciavano ad accorrere malfattori per derubare i fedeli che giungevano in pellegrinaggio. Otto mesi più tardi la Casa sarebbe stata nuovamente spostata dagli angeli, questa volta sul Monte Prodo (ove poi nacque la cittadina di Loreto), su un terreno di proprietà dei conti Stefano e Simone Rinaldi di Antici, due fratelli che presto iniziarono a trarre profitto dai continui pellegrinaggi di fedeli al punto da fare una petizione al papa per divenirne proprietari. Di nuovo gli angeli sollevarono in volo la Santa Casa e la posarono, alla fine del 1296, al centro della strada che da Recanati va al suo porto, e dunque in un luogo pubblico, che nessuno avrebbe potuto reclamare e sfruttare. Il luogo scelto si trovava sulla cima di una collina coperta di lauri. Dal termine latino laurus il luogo si chiamò Lauretum, e quindi Loreto.
 

Basilica della Santa Casa

È tutta incentrata verso l'imponente mole della Basilica della Santa Casa iniziata nel 1468, terminata solo verso il XVII secolo e completato dal campanile ad opera di Luigi Vanvitelli nel 1755. Vi lavorarono i migliori architetti del tempo: Baccio Pontelli, Bramante, Andrea Sansovino, Giuliano da Sangallo e Antonio da Sangallo il Giovane. La Basilica è in stile gotico-rinascimentale a pianta a croce latina, nata da una antica struttura a tre navate con un'altra che reca al centro una croce greca. La cupola ottagonale fu eretta tra il 1498 e il 1500 da Giuliano da Sangallo. Anche il Bramante partecipò alla realizzazione della facciata, ma non si può vedere l'opera del maestro in quanto fu edificata da Giovanni Boccalini; l'interno è a tre navate separate da colonne quadrate con sopra crociere a costole. Un ricco e sontuoso recinto marmoreo riveste la Santa Casa e fu progettato dal Bramante ma edificato da Sansovino. La Cappella dell'Annunciazione fu decorata con affreschi di Federico Zuccari, le sagrestie di San Marco e di San Giovanni rispettivamente da Melozzo da Forlì e da Luca Signorelli, il soffitto ed il padiglione della sala del Tesoro dal Pomarancio.

Fonte Wilkipedia.org
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sabato 12 settembre 2015

Sardegna 2015

 Lo splendore di Porto Cervo.

Rinomato luogo di villeggiatura è edificato attorno al profondo porto naturale, la cui forma ricorda quella di un cervo e domina i promontori sul mare, la curva del porto e le ville sparse, immerse nel verde. Il centro è costruito su di un piano rialzato rispetto al porto, con la sua famosissima piazzetta, i negozi, le boutique, mentre tutt'attorno i ristoranti, gli alberghi, i locali notturni e le ville si arrampicano fin sulle colline circostanti.


Il Porto Vecchio risale agli anni sessanta, quando il principe Karim Aga Khan IV, affascinato dalla bellezza di questo tratto di costa, decise di comprare le poverissime e incoltivabili terre di quest'angolo di Gallura e assieme allo scenografo svizzero-francese Jacques Couelle, poi affiancato dall'architetto Luigi Vietti e in seguito, ma solo in parte, dall'architetto Michele Busiri Vici, di dare vita al paradiso del turismo internazionale d'élite che conosciamo oggi. Nel 1967 fu fondato lo Yacht Club Costa Smeralda. Negli anni ottanta iniziarono i lavori per la costruzione del nuovo porto, assai più capiente ed attrezzato.

domenica 6 settembre 2015

 TUNISIA

Qui siamo in Tunisia anno 2011/2012 periodo Natalizio  dicembre inoltrato la prime due foto che vedete in questo post sono state scattate precisamente al confine con Algeria , con base Tozeur  dove abbiamo lasciato il nostro mezzo 4X4 con seguito carrello a riposare in albergo, noi ci siamo fatti un bel giretto di oltre 400 Km  da Tozeur a Tozeur passando per Douz e  sfiorando i confini appunto del'Algeria proseguendo per il mare salato del Chot el-Djerid.

Lo Chott el-Djerid è un lago salato della Tunisia. Situato nel sud-ovest del paese, in una depressione tra le oasi di Tozeur e di Nefta da un lato e tra Kebili e Douz ai confini del deserto del Sahara dall'altro, copre una superficie di oltre 5.000 km² (alcune fonti indicano 7.000 km²), per una lunghezza di 250 km circa ed una larghezza di 20 km; è il più esteso lago salato della regione.
La sua superficie è composta da un agglomerato di cristalli di sale poggianti su un fondo sabbioso ed argilloso. Le precipitazioni nella zona superano raramente i 100 mm annui e la temperatura raggiunge spesso i 50 °C, cosicché in estate il lago è completamente secco. Periodicamente le scarse piogge della regione ne sciolgono la crosta facendo salire in superficie il sale, che l'intensa evaporazione fa cristallizzare rapidamente; poi, il vento ricopre di sabbia i cristalli di sale. In tal modo, la superficie cambia continuamente di colore.
Nell'antichità veniva identificato con il leggendario lago Tritone. Plinio ed Erodoto lo hanno citato, assegnandogli una posizione geografica confusa.
Nel XIX secolo fu oggetto di un progetto, rapidamente abbandonato a causa delle difficoltà tecniche dovute all'orografia della zona, che prevedeva di inondarlo facendo giungere il mare fino al limite del deserto.
Il lago è attraversato da una strada asfaltata, sopraelevata su un terrapieno, che collega Tozeur a Douz.


Fonte Wikipedia

Turchia Istanbul


Universalmente è conosciuta come la Moschea Blu. Il suo nome deriva dalle 21.043 piastrelle di ceramica turchese inserite nelle pareti e nella cupola.[È infatti il turchese il colore dominante nel tempio. Pareti, colonne e archi sono ricoperti dalle maioliche di İznik (l'antica Nicea), decorato in toni che vanno dal blu al verde.
Rischiarate dalla luce che filtra da 260 finestrelle, conferiscono alla grande sala della preghiera un'atmosfera suggestiva quanto surreale. La Moschea Blu, che risale al XVII secolo, è anche l'unica a poter vantare ben sei minareti, superata in questo solo dalla moschea della Ka'ba, alla Mecca, che ne ha sette. Tale particolarità architettonica è dovuta, secondo una storia popolare, ad un fraintendimento: l'espressione delle manie di grandezza del sultano Ahmed I, non potendo eguagliare la magnificenza della moschea di Solimano né quella di Hagia Sophia, non trovò soluzione migliore per cercare di distinguerla che i minareti in oro; L'architetto fraintese però le parole del sultano, capendo "altı" (in turco "sei") anziché "altın" (oro).  Il sultano aveva una loggia privata a piano superiore, che poteva essere raggiunta direttamente a cavallo.



Presentazione del mio canale


Era tanto tempo che volevo aprire un mio blog personale che non fosse per forza collegato al sito che gestisco assieme al mio compagno di viaggio Giorgio.
Perchè questa decisione.... molto semplice , voglio pubblicare alcune foto raccontando anche l'esperienza vissuta che sta dietro ad ogni singolo scatto, lo avei potuto fare anche sul sito, ma sul blog credo sia tutto più facile e personabilizzabile.. 
Apro con questa immagine scattata in Grecia sulla superstrada che porta ad Alessandropoli mentre io a il mio amico Giorgio voliamo verso i confini della Turchia, esattamente un anno e mezzo fà.